Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".
Omelia di papa Francesco in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo
«Pietro era un pescatore che passava le giornate tra i remi e le reti, Paolo un colto fariseo che insegnava nelle sinagoghe. Quando andarono in missione, Pietro si rivolse ai giudei, Paolo ai pagani. E quando le loro strade si incrociarono, discussero in modo animato, come Paolo non si vergogna di raccontare in una lettera (cfr Gal 2,11 ss.). Erano insomma due persone tra le più differenti, ma si sentivano fratelli, come in una famiglia unita, dove spesso si discute ma sempre ci si ama. Però la familiarità che li legava non veniva da inclinazioni naturali, ma dal Signore. Egli non ci ha comandato di piacerci, ma di amarci. È Lui che ci unisce, senza uniformarci. Ci unisce nelle differenze.» «Noi oggi possiamo chiederci: "Custodiamo la nostra unità con la preghiera, la nostra unità della Chiesa? Preghiamo gli uni per gli altri?". Che cosa accadrebbe se si pregasse di più e si mormorasse di meno, con la lingua un po' tranquillizzata? Quello che successe a Pietro in carcere: come allora, tante porte che separano si aprirebbero, tante catene che paralizzano cadrebbero. E noi saremmo meravigliati […]. Chiediamo la grazia di saper pregare gli uni per gli altri. San Paolo esortava i cristiani a pregare per tutti e prima di tutto per chi governa (cfr 1 Tm 2,1-3). […] Dio si attende che quando preghiamo ci ricordiamo anche di chi non la pensa come noi, di chi ci ha chiuso la porta in faccia, di chi fatichiamo a perdonare. Solo la preghiera scioglie le catene, come a Pietro; solo la preghiera spiana la via all'unità.» La seconda parola chiave è profezia. Gesù ha provocato per questo sia Pietro che Paolo. Al primo ha chiesto «Tu, chi dici che io sia?» (cfr Mt 16,15), facendogli capire che al Signore non interessano le opinioni generali, ma la scelta personale; al secondo «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» (At 9,4), scuotendo la sua presunzione di uomo religioso e per bene. A questi ribaltamenti di vita sono seguite le profezie, rispettivamente: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16,18) e «È lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni» (At 9,15). Dunque, la profezia nasce quando ci si lascia provocare da Dio e si permette al Vangelo di ribaltare le certezze, non quando si tiene conto solo della propria tranquillità e si chiude il cuore. «Oggi abbiamo bisogno di profezia, ma di profezia vera: non di parolai che promettono l'impossibile, ma di testimonianze che il Vangelo è possibile. Non servono manifestazioni miracolose. A me fa dolore quando sento proclamare: "Vogliamo una Chiesa profetica". Bene. Cosa fai, perché la Chiesa sia profetica? Servono vite che manifestano il miracolo dell'amore di Dio. Non potenza, ma coerenza. Non parole, ma preghiera. Non proclami, ma servizio. Tu vuoi una Chiesa profetica? Incomincia a servire, e stai zitto. […] Pietro, prima di essere messo in croce, non pensa a sé ma al suo Signore e, ritenendosi indegno di morire come Lui, chiede di essere crocifisso a testa in giù. Paolo, prima di venire decapitato, pensa solo a donare la vita e scrive che vuole essere «versato in offerta» (2 Tm 4,6). Questa è profezia. Non parole. […] Come il Signore ha trasformato Simone in Pietro, così chiama ciascuno di noi, per farci pietre vive con cui costruire una Chiesa e un'umanità rinnovate.»
Agenda settimanale
5 Domenica - 14.a del Tempo Ordinario (anno A) S. Antonio M. Zaccaria (mf); Bb. Matteo Lambert e c.
Zc 9,9-10; Sal 144; Rm 8,9.11-13; Mt 11,25-30 Benedirò il tuo nome per sempre, Signore
9:00 Santa Messa def.: Stefano Masiero
11:15 Santa Messa def.: per il popolo
18:00 Santa Messa def.: Montagnani Alberto e Cesarina
6 Lunedì - 14.a del Tempo Ordinario S. Maria Goretti (mf); S. Maria Teresa Ledochowska
Os 2,16.17b-18.21-22; Sal 144; Mt 9,18-26 Misericordioso e pietoso è il Signore
18:00 Santa Messa def.: Brancato Giorgia |
7 Martedì - 14.a del Tempo Ordinario S. Panteno di Alessandria; S. Odone
Os 8,4-7.11-13; Sal 113B; Mt 9,32-38 Casa d'Israele, confida nel Signore
18:00 Santa Messa def.:
8 Mercoledì - 14.a del Tempo Ordinario Ss. Aquila e Priscilla; S. Adriano III; B. Pietro Vigne
Os 10,1-3.7-8.12; Sal 104; Mt 10,1-7 Ricercate sempre il volto del Signore
18:00 Santa Messa def.: Cetti Paolo |
9 Giovedì - 14.a del Tempo Ordinario Ss. Agostino Zhao Rong e c. (mf); S. Veronica Giuliani
Os 11,1-4.8c-9; Sal 79; Mt 10,7-15 Fa' splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi
18:00 Santa Messa def.: Colombini Stefano
10 Venerdì - 14.a del Tempo Ordinario Ss. Rufina e Seconda; Bb. Emanuele Ruiz e c.
Os 14,2-10; Sal 50; Mt 10,16-23 La mia bocca, Signore, proclami la tua lode
18:00 Santa Messa def.: Famg. Grazzi |
11 Sabato - S.BENEDETTO patrono d'Europa (f) – P S.BENEDETTO patrono d'Europa (f), S. Olga
Pr 2,1-9; Sal 33; Mt 19,27-29 Gustate e vedete come è buono il Signore
18:00 Santa Messa def.: Famg. Matteoli e Calamassi
12 Domenica - 15.a del Tempo Ordinario (anno A) Ss. Nabore e Felice; S. G. Gualberto
Is 55,10-11; Sal 64; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23 Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli
9:00 Santa Messa def.: Montagnani Settimo e Matteoli Emma
11:15 Santa Messa def.: per il popolo
18:00 Santa Messa def.: Emilio Rosa e Renato Bianchi
San Benedetto
Sabato 11 Luglio alle ore 18 celebreremo la santa Messa ricordando in modo particolare la figura di san Benedetto. Da oltre 200 anni la vita di Castelfiorentino è imperniata sulla vita delle monache Benedettine. La loro presenza ha segnato in maniera stretta la vita di tanti castellani che qui hanno trovato una parola di conforto, un aiuto materiale e spirituale e anche educativo con l'apertura dell'asilo a partire dalla metà del '900.
Invito quindi tutti a partecipare alla santa messa per ringraziare il Signore del dono delle nostre suore.