Santa Maria della Marca

Dal Vangelo secondo Matteo

(5,17-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se

la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio". Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Avete inteso che fu detto: "Non commetterai adulterio". Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: "sì, sì", "no, no"; il di più viene dal Maligno».

GESU NON TOGLIE MA DA COMPIMENTO ALLA LEGGE

Quando Gesù comincia la sua missione, i tempi sono maturi per accogliere il Messia, cioè il salvatore del popolo di Israele, e ci sono le attese! L'inviato di Dio dovrebbe innanzitutto ribaltare la situazione socio-politica in favore del popolo di Dio, cacciando via i Romani. D'altronde, qualche cosa verrà fatta riguardo alla tradizione religiosa e culturale ormai diventata un fardello per il popolo: le leggi sono troppo numerose, con una mentalità legalista che favorisce l'ipocrisia. Il popolo di Dio aspetta la liberazione anche da questo punto di vista. E come farà? Togliendo le leggi più fastidiose? Esplicitando con nuovi articoli che ne alleggeriscano la messa in pratica? Come figlio del popolo di Israele, insieme alla sua famiglia, Gesù ha dimostrato fedeltà alla sua religione. Lo vediamo ad esempio frequentare la sinagoga o il tempio di Gerusalemme. Con il suo insegnamento, Egli afferma la necessità della legge e dell'insegnamento dei profeti, con una dovuta interiorizzazione e purificazione dalle esagerazioni. "Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento". Il rispetto della Legge non sarà più un fardello troppo pesante, ma l'espressione di una autentica libertà. La novità dell'insegnamento di Gesù si vede come un viaggio che Egli propone alla persona verso le profondità del suo cuore e verso il prossimo. La legge autentica e veramente utile si deve muovere su queste due linee. Non da spazio all'incoscienza ne all'ipocrisia, e mai sacrifica la persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio. Cosi a chi pensava che uccidere sta solo nello sparare viene detto che la morte si trova già nel covare sentimenti di oddio nell'alimentare la rabbia e il rancore nel proprio cuore. Già a questo livello interiore si è omicida o meno. Quindi non ucciderai significa soprattutto nutrire sentimenti e esternare atteggiamenti in favore della vita. Insieme a ridare alla legge una dimensione interiore, Gesù ricorda che si deve sempre favorire il bene comune, e mai attentare alla grandezza e alla nobiltà della persona umana, riducendola a un oggetto di desideri disordinati. Cosi l'adulterio non è soltanto l'atto compiuto, ma esiste già nel guardare l'altro e cercare a sedurlo. Possiamo dire che Gesù è davvero il Messia che libera il popolo e gli individui dal peso della legge, trasmettendo una spirito nuovo, fatto di interiorità e di amore altruista e rispettoso di tutti. E Questo insegnamento vale anche per noi, discepoli del ventunesimo secolo: qui e ora, non dobbiamo seminare disordine e anarchia, ma vivere liberi nella messa in pratica delle leggi radicate nel profondo del nostro cuore, sottomesse al nostro giudizio retto, e che mirano ad amare e servire il prossimo.

Festa in maschera

Sabato 18 verrà organizzata una festa in maschera nel salone parrocchiale il cui ricavato andrà per le necessità della parrocchia. Per informazioni vedere la locandina in bacheca.