Dal vangelo secondo Luca
(12,49-53)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. |
Benedetto il frutto del tuo grembo
Mentre mi preparavo a scrivere il commento per la solennità dell'Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria pensavo alla stranezza della liturgia, o meglio a cosa avranno pensato i liturgisti quando hanno scelto come testo evangelico due brani , l'assunzione di Maria è una delle solennità che hanno una messa vigiliare propria diversa da quella del giorno, che non ci parlano della festa in se ma proclamano la beatitudine del grembo materno. La donna che vede passare Gesù e grida " benedetto il grembo che ti ha generato" e il saluto di Elisabetta a Maria " benedetto il frutto del tuo grembo" sono il filo conduttore che lega la nostra vita a quella di Cristo. Quel grembo è benedetto perché ha portato dentro di se il Dio fatto uomo, il Dio che non ha risparmiato nulla al proprio Figlio e che ha voluto venire in mezzo a noi come qualsiasi altro uomo. Il grembo benedetto di Maria anticipa anche per noi un momento di gloria, anche i nostri corpi sono destinati ad essere beati perché abitati dallo Spirito di Dio. Anche per noi è riservata la stessa sorte della Vergine, anche noi generiamo alla fede e alla vita nuove creature attraverso l'amore sponsale e il battesimo. Anche per noi è preparato un posto eterno in cielo. Il nostro corpo è immagine di Dio, il corpo di una donna incinta è segno di vita e di speranza, ma cosa cambia quando questo corpo invece è sofferente, malato, piagato dal dolore, quando tutto sembra non avere più speranza e si attende solo la morte? Dov'è la vita in quei momenti? Dov'è la Grazia?. L'apostolo Paolo ci parla di un grido che sale al cielo da tutta la creazione è il grido dei disperati, dei morenti, di coloro che sono oppressi e sfruttati e Dio ascolta quel grido e noi ne abbiamo la prova. L'assunzione di Maria ci conforta perché sappiamo che anche noi siamo destinati a quella gloria. Non dobbiamo arrenderci alla morte ma avere in noi la certezza della vita Eterna. Difficile da comprendere ma se viviamo nella non-speranza allora tutto è dolore ma se abbiamo fede anche il dolore può essere sopportato con l'aiuto di Dio e dei fratelli, sentiamo anche noi quell'abbraccio tra Maria ed Elisabetta come l'abbraccio di Dio che coglie e abbraccia tutta la nostra esistenza, abbraccia tutto il nostro ben e tutto il nostro male e lo trasfigura. Una poetessa Alda Merini ha scritto: " per un saluto mancato si può morire, soprattutto quando si tratta di persone anziane lasciate alla loro solitudine". Ma è anche vero che un saluto dato può cambiare la vita di molte persone e ridare una speranza a chi magari l'aveva perduta. Maria nostra patrona ci aiuti nel cammino della nostra vita e faccia nostre sue le parole pronunciate all'angelo Gabriele " si faccia di me secondo la tua parola". |