Santa Maria della Marca

Castelfiorentino, diocesi di Volterra

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)  

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Gesù sale al Padre

Con l’ascensione di Gesù, con il suo corpo assente, sottratto agli sguardi e al nostro avido toccare, inizia la nostalgia del cielo. Aveva preso carne nel grembo di una donna, svelando il profondo desiderio di Dio di essere uomo fra gli uomini e ora, salendo al cielo, porta con sé il nostro desiderio di essere Dio. L’ascensione al cielo non è una vittoria sulle leggi della forza di gravità. Gesù non è andato lontano o in alto o in qualche angolo remoto del cosmo. È “asceso”’ nel profondo degli esseri, “disceso” nell’intimo del creato e delle creature, e da dentro preme come forza ascensionale verso più luminosa vita. A questa navigazione del cuore Gesù chiama i suoi. A spostare il cuore, non il corpo. Il Maestro lascia la terra con un bilancio deficitario, un fallimento a giudicare dai numeri: delle folle che lo osannavano, sono rimasti soltanto undici uomini impauriti e confusi, e un piccolo nucleo di donne tenaci e coraggiose. Lo hanno seguito per tre anni sulle strade di Palestina, non hanno capito molto ma lo hanno molto amato, questo sì, e sono venuti tutti all’ultimo appuntamento. Ora Gesù può tornare al Padre, rassicurato di avere acceso amore sulla terra. Sa che nessuno di quegli uomini e di quelle donne lo dimenticherà. È la sola garanzia di cui ha bisogno. E affida il suo Vangelo, e il sogno di cieli nuovi e terra nuova, non all’intelligenza dei primi della classe, ma a quella fragilità innamorata. Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Nel momento dell’addio, Gesù allarga le braccia sui discepoli, li raccoglie e li stringe a sé, e poi li invia. È il suo gesto finale, ultimo, definitivo; immagine che chiude la storia: le braccia alte in una benedizione senza parole, che da Betania veglia sul mondo, sospesa per sempre tra noi e Dio! Il mondo lo ha rifiutato e ucciso e lui lo benedice. Mentre li benediceva si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Gesto prolungato, continuato, non frettoloso, verbo espresso all’imperfetto per indicare una benedizione mai terminata, in-finita; lunga benedizione che galleggia alta sul mondo e vicinissima a me: Lui che benedice gli occhi e le mani dei suoi, benedice il cuore e il sorriso, la tenerezza e la gioia improvvisa! Quella gioia che nasce quando senti che il nostro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia a goccia, vivo per sempre. Che il nostro lottare non è inutile, ma produce cielo sulla terra. È asceso il nostro Dio migratore: non oltre le nubi ma oltre le forme; non una navigazione celeste, ma un pellegrinaggio del cuore: se prima era con i discepoli, ora sarà dentro di loro, forza ascensionale dell’intero cosmo verso più luminosa vita.                                                                             (Ermes Ronchi)

                                                      Agenda settimanale

29 Domenica - ASCENSIONE DEL SIGNORE – P - S. Massimino; S. Orsola  S. Paolo VI

Ascende il Signore tra canti di gioia; At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28; 10,19-23; Lc 24,46-53

9:00 Santa Messa I° Comunione B -

11:15  Santa Messa – def.: Perrotta Rita – Palmieri Rosina – Soldati Carlo e Tina

17:00 Santa Messa – def.: Luciano e famg. Noto e Palini

30 Lunedì - 7.a di Pasqua S. Giovanna d’Arco; S. Ferdinando III; S. Giuseppe Marello

Regni della terra, cantate a Dio; At 19,1-8; Sal 67; Gv 16,29-33

17:00 Santa Messa – def.: Socci Gabriella – Armandini Onorina              

31 Martedì - VISITAZIONE B.V. MARIA (f) – P; S. Silvio di Tolosa; S. Petronilla

Grande in mezzo a te è il Santo d’Israele; Sof 3,14-18 opp. Rm 12,9-16b; Cant. Is 12,2-6; Lc 1,39-56

17:00 Santa Messa – def.: per i popolo

1 Mercoledì - 7.a di Pasqua S. Giustino (m); S. Annibale M.; B. Giovanni B. Scalabrini

Regni della terra, cantate a Dio; At 20,28-38; Sal 67; Gv 17,11b-19

17:00 Santa Messa – def.: Salvadori Giuseppe

2 Giovedì - 7.a di Pasqua Ss. Marcellino e Pietro (mf); S. Eugenio I; S. Erasmo

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio; At 22,30; 23,6-11; Sal 15; Gv 17,20-26

17:00 Santa Messa – def.: Famg. Morelli

3 Venerdì - 7.a di Pasqua Ss. C. Lwanga e c. (m); S. Clotilde; S. Giovanni XXIII

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli; At 25,13-21; Sal 102; Gv 21,15-19

17:00 Santa Messa – def.: Campinoti Anna e Famg.

21.15 Veglia di preghiera e confessioni per i genitori della Cresima

4 Sabato - 7.a di Pasqua S. Francesco Caracciolo; S. Quirino; S. Filippo Smaldone

Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto; At 28,16-20.30-31; Sal 10; Gv 21,20-25

17:00 Santa Messa – def.: Cini Sergio, Fausta, Giuseppe e Lidiana

5 Domenica - PENTECOSTE (anno C) – P S. Bonifacio (m); S. Pietro Spanò; S. Franco

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra; At 2,1-11; Sal 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23b-26

09:00  Santa Messa – def.: Lemmi Ettore e Ida – Campinoti Silvano – Pannocchi Antonio

11:15  Santa Messa con cresime – presiede il vescovo Roberto

17:00 Santa Messa – def.: Campinoti Anna e famg.

Intervento di don Valentino sabato 28 maggio 2022 15:08:00

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